Teatro

Tutto il buono del mini-musical: va in scena Il Mago di Oz

Tutto il buono del mini-musical: va in scena Il Mago di Oz

Sono passati 160 anni dalla nascita di Frank L. Baum, autore de "Il meraviglioso mondo di Oz" – dai più ricordato con un titolo comodamente short, "Il mago di Oz".

Tra i libri più sfruttati di sempre tra film, cartoni animati, fumetti, parodie e trasposizioni varie, ritorna in scena in una versione mini-musical da 70 minuti per bambini. Lo spettacolo sarà in scena il 19 novembre alle 15.30 al Teatro Manzoni di Milano per poi passare da Cesano Boscone il 21 gennaio, Roma l’11 febbraio e Guidonia il 18 febbraio 2017.

Una storia e un dietro le quinte che ci racconta il vulcanico direttore artistico, Maurizio Colombi, inventore del mini-musical per famiglie.

Mini musical: che cosa vedranno le famiglie?
E’ un format che mi sono inventato un po’ di anni fa. Una compagnia stabile (a oggi due compagnie stabili) formata ognuna da 12/14 performer (cantanti, ballerini, attori, acrobati, giocolieri) che si alternano provando lo spettacolo al massimo 5/6 giorni. E’ una palestra formidabile per tutti quelli che vogliono crescere, con molti performer professionisti e altri alle prime armi. Ogni anno mettiamo in scena oltre 150 spettacoli con 20 titoli diversi. Li ho chiamati Mini - musical perché rispetto ai grandi Musical family che ho fatto (Rapunzel, Peter Pan, Heidi, Gormiti, Christmas Show) hanno degli allestimenti più piccoli, si montano e smontano in poche ore, sono più facili e si rappresentano nei teatri il sabato pomeriggio o la domenica mattina durante la messa in scena di altri spettacoli usando il palco per quanto ne è concesso.

Anche il costo è mini?
Certo. Tutto mini: costo, allestimento, tempi mini, ma grandi cast e bei costumi. Per questo non si possono considerare teatro-ragazzi, perché malgrado siano mini, danno l’effetto di un vero musical, che si permette molte più licenze e digressioni sia nel testo che nella musica. Una caratteristica importante di questi spettacoli è l’interazione col pubblico voluta per avvicinarsi maggiormente ai bambini. Credo che involontariamente stiamo avvicinando i giovani al teatro, molto di più con questi piccoli spettacoli, che in qualunque altro modo. Alla fine di ogni spettacolo ogni bambino può fotografarsi con i personaggi dello show. Ho affidato la regia di tutti questi spettacoli a Michele Visone, l’unico pazzo che riesce in tempi così brevi a starmi dietro, si porta dentro l’animo dell’animazione turistica e questo gli permette di superare qualunque ostacolo.

Il mago di Oz  ancora moderna come favola?
Nessuna favola è vecchia, anzi più sono antiche è più sono romantiche. In teatro il tempo si ferma e bisogna dimenticare Facebook e YouTube.

Baum la  trasposizione sul palco l'aveva già nel sangue: era appassionatissimo di teatro, tanto che per produrre spettacoli finì in bancarotta. Ma si fa bancarotta col teatro?
Non me lo spiego, ma sono tutti come Baum: la maggior parte sono in perdita ma si continua imperterriti… a parte qualche colpo di fortuna o di bravura. Io ad esempio ho avuto parecchio – lo dico  - “culo”!

Pare che l'autore con questa storia volesse rappresentare la situazione economica americana del tempo. Applicandola ai giorni nostri, con chi identificheresti i personaggi?
Non mi fare dire i nomi ce ne sono troppi! iI vero problema da sollevare e risolvere è il pubblico: in Italia a teatro ci va una persona su mille! Tanta offerta e poca domanda…qui siamo tutti attori e cantanti e vogliamo stare sul palco oppure restiamo a casa a guardare Il Grande Fratello…